TUTTI TI VOGLIONO MAGRA MA SE DICI DI ESSERE A DIETA TI SPRONANO A SBAGLIARE

23.06.2022
fonte foto: https://www.paginemediche.it/news-ed-eventi/pancetta-che-non-va-via-tutta-colpa-dei-batteri
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È da circa un mese ormai che ho iniziato un percorso di dimagrimento seguita da un nutrizionista per ragioni che poi approfondirò.

Viviamo in un mondo pensato per i magri, questa non è una novità per nessuno, eppure da un mese a questa parte mi sono resa conto che tutti ti vogliono magra, ma se dici di essere a dieta li metti a disagio.

Ogni volta che ho reso pubblico il mio percorso con gli amici e i conoscenti non si sono sprecate le solite frasi: "stai bene anche così, ma se vuoi farlo sicuramente diventerai più bella" o complimenti vari sul viso, l'unica parte di me apprezzabile in questa società grassofobica.

Eppure, ciò che più di tutto mi ha colpito è stato il disagio e la stizza che investe ogni volta le persone con cui ne parlo, soprattutto se siamo a tavola o se poi dobbiamo consumare un pasto insieme. Ovviamente non è una cosa che mi è capitata con tutti, sia chiaro, ma non sono mancate le volte in cui conoscenti e amici, se così vogliamo definirli, mi hanno spronato a sgarrare perché per una volta non fa niente e riprendi domani che è lunedì.

Io da brava studentessa secchiona quale sono, non ho potuto fare a meno di approcciarmi alla dieta come se fosse un esame da portare al termine: scrivo diligentemente ogni giorno ciò che mangio sul diario che mi ha dato il nutrizionista, evito di mangiare ed anche solo assaggiare cose che non sono comprese nel foglio che mi è stato dato, mi costringo a bere almeno 2 litri di acqua a giorno e così via.

Per ora l'unica vera difficoltà che riscontro è avere una vita sociale mentre faccio la dieta. Mi sono ritrovata seduta a un tavolino di plastica con 4 colleghe universitarie che mangiavano dei gelati più grandi del loro viso, che portavano pizza e dolci in aula per festeggiare, che compravano cornetti per colazione. Non è stato un problema, ogni volta mi sono detta che quelle cose non mi andavano, ho spiegato loro che non potevo mangiarle e mi hanno capita.

Il vero problema si è presentato nelle uscite a due, quando l'altra persona mi ha messo davanti alla frase se non mangi tu io non posso mangiare da sola, una frase che ha il potere di farmi sentire egoista, pesante ed odiosa tutto insieme. E ci ho provato a ribadire che essendo domenica sera dovevo mangiare frutta o al massimo uno yogurt, ma che non era un problema e che l'altra persona poteva mangiare quello che voleva. Io lo immagino il disagio di dover mangiare da soli, non è piacevole, ma non è stato piacevole nemmeno sedermi id domenica sera a un tavolino di un bar ordinando una coca zero, quando a me nemmeno piace la coca cola, che ovviamente non ho finito perché mi sono sentita troppo in colpa e un piatto di stuzzichini di cui ho scartato i 4/5 poiché fritti.

E per non so quale motivo mentre li mangiavo non riuscivo a pensare ad altro che al fatto che non avrei dovuto, che stavo sbagliando, e all'improvviso mi è presa una voglia matta di vomitare per strapparmi via dal corpo quei grassi che non avrei dovuto ingerire. Mi sono spaventata di questo mio pensiero e ovviamente non l'ho portato a termine, ma sento ancora ora un profondo senso di disagio per quella sera.

Oggi è il giorno in cui dovrei andarmi a pesare e ho una paura incredibile di non aver perso nulla, perché mi conosco e so che lo vivrei come un fallimento. E nell'ultimo periodo sono caduta così tante volte che non lo so se riuscirei a rialzarmi ancora.


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