"Leggere Lolita a Teheran" è una lettura imprescindibile in questo momento storico
03.01.2023

"Leggere lolita a Teheran" è un memoir nel quale l'autrice Azar Nafisi racconta la sua esperienza come insegnante di letteratura occidentale all'università di Teheran. Il racconto parte e si concentra sulle conseguenze della rivoluzione di Khomeini che ha limitato di molto la libertà delle donne.
In realtà il memoir è ibrido poiché alterna le vicende autobiografiche della Nafisi a situazioni romanzate e identità fittizie e celate per proteggere i protagonisti rimasti in Iran.
Quando alla professoressa Nafisi viene vietati di continuare ad insegnare all'università a causa del suo rifiuto di indossare il velo, ella si ritrova a creare un "bookclub" clandestino e molto atipico nel quale invita le sue studentesse migliori e un solo studente maschio molto ferrato in materia.
Il libro è molto allegorico, perfettamente riassumibile nelle due foto che i protagonisti scattano: una poco colorata, col velo che sono costrette ad indossare e l'altra coloratissima e piena di vita in cui vengono alla luce le loro vere personalità.
Il romanzo non segue un vero e proprio ordine cronologico, quindi in alcuni tratti mi è parso un po' confuso e, ammetto, in alcuni punti molto lento. Tuttavia, nel complesso è un racconto godibilissimo, a tratti violento.
Ammetto che un mio grande limite è quello di non essere un'espertissima della letteratura e della critica letteraria in generale e non sono neppure una studentessa di lettere, ma ho comunque apprezzato moltissimo le parti di divulgazione letteraria, soprattutto la parte dedicata a Nabokov.
"Leggere Lolita a Teheran" mi ha riempito di voglia di imparare, di leggere, di vivere. Mi ha fatta sentire incredibilmente fortunata e mi ha reso, ancora una volta, consapevole del mio privilegio.
Proprio oggi che l'Iran è di nuovo al centro della scena mediatica per tristissime violazioni dei diritti umani, questa è una lettura imprescindibile sul ruolo salvifico della letteratura.
Voi l'avete letto? Cosa ne pensate?